Gibellina

Gibellina, situata nel cuore della Sicilia occidentale, rappresenta una tappa imprescindibile per chi desidera immergersi in un contesto artistico e culturale unico.

Questa cittadina, infatti, si distingue non solo per la sua storia, segnata da un tragico evento naturale, ma anche per la sua rinascita come emblema di arte e architettura contemporanea.

Nel 1968, Gibellina fu praticamente rasa al suolo da un devastante terremoto che colpì la Valle del Belice. La decisione di ricostruire la nuova città a circa 11 chilometri di distanza dal sito originale fu l'occasione per trasformare una tragedia in un progetto visionario. Gibellina Nuova, come viene oggi chiamata, divenne così tela bianca per architetti e artisti di fama internazionale.

Una delle opere più emblematiche di Gibellina è il Grande Cretto di Alberto Burri. Questo monumentale intervento artistico copre le rovine della vecchia città con enormi blocchi di cemento bianco, seguendo l'originale tracciato urbano e lasciando intatte le strade. L'opera simboleggia il tentativo di conservare la memoria del passato pur nel segno dell'innovazione e del cambiamento.

Ma Gibellina non è solo il Cretto. La città nuova è un vero e proprio museo a cielo aperto che ospita opere d'arte contemporanea, sculture urbane e edifici progettati da alcuni dei più noti architetti del XX secolo, tra cui Ludovico Quaroni che ha disegnato il Municipio, o Franco Purini responsabile della progettazione della Chiesa Madre.

Ogni anno, Gibellina diventa palcoscenico dell'Orestiadi, un festival che intreccia teatro, arte visiva e musica, confermando il suo ruolo di centro culturale attivo e vivace.

Visitarla significa quindi non solo scoprire una realtà urbana rinnovata attraverso l'arte e l'architettura ma anche riflettere sul potere rigenerante della creatività umana dopo eventi distruttivi. Gibellina si offre ai suoi visitatori come luogo di memoria e innovazione, dove il dialogo tra passato e presente invita a una riflessione profonda sull'identità siciliana nel contesto contemporaneo.

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Cosa vedere a Gibellina

Gibellina, situata nel cuore della Sicilia occidentale, è una destinazione che offre ai suoi visitatori un viaggio affascinante attraverso l’arte contemporanea e la storia. Un luogo di rinascita e di memoria, Gibellina nuova emerse dalle macerie del terremoto del 1968, trasformandosi in un museo a cielo aperto grazie al contributo di artisti e architetti di fama internazionale.

Una delle prime tappe da non perdere è il Grande Cretto di Alberto Burri, un’opera monumentale realizzata tra il 1984 e il 1989. Il Cretto copre le rovine dell'antica Gibellina, sepolta dal sisma, in un abbraccio di cemento bianco che segue l’antico tracciato delle vie, creando così un potente memoriale. Passeggiando su questa superficie si percepisce un forte senso del passato e della resilienza della comunità.

Proseguendo la visita, Gibellina Nuova si rivela in tutta la sua originalità architettonica. Il Museo Civico d’Arte Contemporanea ospita collezioni permanenti e mostre temporanee che raccontano l'impegno della città nella promozione dell'arte moderna. Opere di Pietro Consagra e altri importanti artisti sono disseminate nella cittadina, rendendo ogni angolo una sorpresa visiva.

Non meno suggestivo è il Teatro di Gibellina, progettato dall'architetto Ludovico Quaroni. Con la sua forma peculiare e le sue grandi dimensioni, rappresenta un punto di riferimento culturale importante per tutta la regione.

Infine, per gli appassionati di architettura, una visita alla Chiesa Madre, progettata da Ludovico Quaroni stessa, offre ulteriori spunti di riflessione sull'integrazione tra arte moderna e spazi sacri.

La nuova Gibellina è dunque un luogo dove l’arte diventa veicolo di memoria e speranza, offrendo ai visitatori un'esperienza unica nel suo genere. Un viaggio a Gibellina non è solo una scoperta delle sue numerose opere d'arte e architetture ma anche un omaggio alla capacità umana di ricostruirsi e rinnovarsi.

Il Cretto di Burri

Nel cuore della Sicilia, immerso in un paesaggio di straordinaria suggestione, si trova una delle opere d'arte contemporanea più affascinanti e significative d'Italia: il Cretto di Burri. Quest'opera monumentale è stata realizzata dal celebre artista Alberto Burri tra il 1984 e il 1989, come commovente tributo alla città di Gibellina, devastata da un terremoto nel 1968.

Il Cretto di Burri copre le rovine dell'antica Gibellina, trasformando il dolore e la distruzione in un'opera d'arte di potente impatto emotivo. L'artista ha utilizzato il cemento per creare una serie di grandi cretti o crack, che ripercorrono fedelmente le vie e gli spazi della città distrutta. Da lontano, l'opera appare come un immenso lenzuolo bianco che abbraccia dolcemente il terreno, mentre avvicinandosi si svela la sua struttura labirintica, invitando i visitatori a percorrere i sentieri che un tempo erano le strade di Gibellina.

Con una superficie di circa 85.000 metri quadrati, il Cretto di Burri è considerato una delle opere land art più estese al mondo, unendo indissolubilmente arte e natura. Questo sito non solo commemora la tragedia del terremoto ma invita alla riflessione sulle capacità dell'arte di dare nuova vita e significato alle rovine del passato.

Visitare il Cretto di Burri offre un'esperienza unica, un viaggio emotivo attraverso la memoria collettiva siciliana. L'opera si integra perfettamente nel paesaggio rurale circostante, simbolo della resilienza e della rinascita della comunità gibellinese.

Per chiunque sia interessato all'arte contemporanea o alla storia recente della Sicilia, una visita al Cretto di Burri è assolutamente imperdibile. Questa monumentale opera a cielo aperto rappresenta non solo un omaggio agli abitanti di Gibellina ma anche una profonda meditazione sulla capacità dell'umanità di trasformare la sofferenza in bellezza.

Ruderi di Poggioreale

Non lontano da Gibellina, si cela un luogo dimenticato dal tempo ma non dalla memoria: i ruderi di Poggioreale. Questo antico borgo, racconta una storia di distruzione e rinascita, diventando meta imprescindibile per chi visita la regione.

Fondato nel XV secolo, Poggioreale era un vivace centro agricolo fino a quella tragica notte del 15 gennaio 1968. Il terremoto del Belice scosse violentemente la terra, lasciando dietro di sé un paesaggio di rovine. Gli abitanti furono costretti ad abbandonare le loro case, spostandosi in una nuova località poco distante. Da allora, il vecchio Poggioreale è rimasto un simbolo potente della fragilità umana di fronte alle forze della natura.

Visitare i ruderi di Poggioreale è come fare un passo indietro nel tempo. Le strade deserte, gli edifici crollati e la chiesa con il suo campanile spezzato evocano immagini di vita quotidiana interrotta bruscamente. I visitatori possono passeggiare tra le macerie, osservando da vicino i segni lasciati dal sisma e riflettendo sull'impatto devastante che eventi simili hanno sulle comunità.

Nonostante il senso di perdita che pervade il luogo, i ruderi di Poggioreale rappresentano anche un messaggio di speranza e resilienza. La nuova città costruita a poca distanza testimonia la capacità degli abitanti di ricostruire e andare avanti, pur non dimenticando mai il passato.

Per chiunque sia interessato alla storia siciliana o semplicemente alla bellezza delle rovine che parlano al cuore, una visita a Poggioreale offre un'esperienza unica ed emozionante. È un promemoria della forza insita nell'essere umano e nella sua capacità di affrontare le avversità, conservando viva la memoria di ciò che è stato per insegnarci a apprezzare ciò che abbiamo.

Come raggiungere Gibellina

Per raggiungere Gibellina, situata nella pittoresca Valle del Belice in Sicilia, puoi optare per diverse modalità di trasporto. Se viaggi in aereo, l'aeroporto più vicino è quello di Palermo, da cui Gibellina dista circa un'ora e mezza di auto. Dall'aeroporto, puoi noleggiare un'auto, Gibellina è facilmente accessibile attraverso l'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, uscendo a Castelvetrano e seguendo le indicazioni per Gibellina.